venerdì 31 agosto 2012

i coloranti, parte1

scusate, ma credo sia doveroso in un blog di cucina e intolleranze quale il mio, rivolgermi a voi che avete altrettanti blog di cucina e indicarvi notizie che a me hanno sconvolto, non aggiungerò altro, non commenterò in negativo ,anche se vorrei farlo,mi limito a segnalare alcune informazioni lette tramite altri siti che citerò come merito allo studio svolto.
il dibattito sull'utilità dei conservanti come mantenimento di un prodotto e sulla nocività di essi è accesa da anni io vi illustrerò semplicemente cosa sono i coloranti, e se questo servirà ,non a bandirli perchè oramai dappertutto, ma a limitarne fortemente il consumo sarò felice di aver svolto questa ricerca:

Parliamo di coloranti nei cibi…

http://paoblog.wordpress.com/tag/lattosio/ (fonte)
31 marzo 2009
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Lattosio – Come suggerisce il nome, questo zucchero deriva dal latte. La sua molecola è composta da un’unità di glucosio (la fonte energetica delle nostre cellule) e da una di galattosio, un’importante componente della fi bra nervosa. Ha un potere dolcifi cante più basso del comune zucchero da tavola. L’industria alimentare aggiunge il lattosio a caramelle e affi ni perché ne esalta il sapore e interferisce con la cristallizzazione dello zucchero, regalando così una masticabilità più piacevole (sarà per questo che non riesci a fermarti e devi finire tutto il pacchetto?). Una curiosità: il sangue di tipo 0 e quello di tipo B differiscono soltanto per una molecola di galattosio. Una differenza che può valere una vita.
Burro di cacao – È il grasso principale presente nelle cabossidi, i semi di cacao, contenuti dal 50 al 75 per cento. Per fonderlo basta la temperatura della bocca. Ciò rende lo scioglimento in bocca del cioccolato un’esperienza sensoriale estremamente importante, un fenomeno su cui gli scienziati hanno svolto ricerche approfondite. Si è scoperto, grazie ai raggi X, che il burro di cacao si può cristallizzare, all’interno di una tavoletta, in ben sei modi diversi, chiamati polimorfi . L’architettura più “gustosa” è quella dei cristalli disposti a “V” e dona al cioccolato un aspetto lucido. Dato che la temperatura di fusione è simile a quella del nostro corpo, il burro di cacao è uno degli eccipienti più usati per confezionare le supposte. Difficile sbagliare, però.
E120 – È il colorante rosso e ha un’origine naturale molto particolare: proviene dalla bollitura, dall’essiccazione e frantumazione di un parassita, il dactylopius coccus, che ama vivere sui cactus del genere opuntia. Solo la femmina è selezionata per via del suo generoso corpo: è lunga circa 5 millimetri. Ne occorrono più o meno 155mila esemplari per ottenere un solo chilo di colorante. L’E120 si può trovare nei cibi (fra cui yogurt e caramelle gommose), ma anche in alcune bevande e cosmetici. Per gli ebrei che seguono il rito della kosherut, le cui norme alimentari stabiliscono ciò che è permesso o vietato mangiare, tutto ciò che contiene questo additivo non può essere consumato.
E160A – È il colorante giallo. Si chiama carotene, può essere ottenuto in laboratorio oppure estratto dalle carote o da altri frutti giallo-arancioni. Ha sostituito il famigerato E104, fi nito sulla lista nera dei ricercatori britannici come concausa di un disturbo dei bambini noto come defi cit dell’attenzione. L’E160a può trovarsi anche nella margarina e in certi analcolici. Alcuni studi dimostrano che il carotene è un antiossidante e quindi protegge la pelle dai radicali liberi, altri invece provano… il contrario!
E133 – Blu brillante, è questo il nome del colorante ottenuto dall’olio di antracene. Proviene dalla distillazione del catrame di carbon fossile, formatosi fra i 280 e i 345 milioni di anni fa grazie alla trasformazione dei resti vegetali. Come dire: sul guscio di un confetto blu c’è sempre un po’ della nostra preistoria. Gli esperimenti condotti sui topi hanno dimostrato che il 5 per cento di questo colorante è assorbito dall’organismo. E il rimanente 95? Prende la via del mare attraverso i nostri prodotti di scarto.
E171 – Si chiama biossido di titanio, è un minerale bianchissimo e serve come colorante bianco, in questo caso è l’inchiostro con cui viene impressa la “M” su ogni confetto. La sua molecola è formata da un atomo di titanio e due di ossigeno. Si trova praticamente ovunque: nelle vernici, come filtro solare nelle lozioni protettive, nei prodotti da make up, nei dentifrici ed è al centro delle innovazioni che riguardano i tessuti auto-pulenti. Mettete a bagno un confetto: dopo qualche minuto la “M” in biossido di titanio galleggerà sul pelo dell’acqua.
Destrina - È un carboidrato ottenuto in genere dall’amido di patate. Serve per aumentare la densità e la “compattezza” dei cibi. Oppure come ingrediente nelle colle che si sciolgono in acqua, ad esempio quelle utilizzate per la chiusura delle buste.
Fonte: www.wired.it

2 commenti:

  1. Scusate se posto da anonimo, ma sono capitata solo ora e per caso in questo sito. Sono molto interessata agli argomenti, in quanto fruttosemica e allergica a grano, latte e altro. Se vi può interessare, a proposito di additivi, ho completato, da poco, una lunga e dettagliata ricerca e l'ho pubblicata sul mio sito "La chiave nel pozzo". Non è il solito elenco di numeri, ma una descrizione approfondita e completa, che, spero, possa essere utile, oltre che a me stessa, anche a molte altre persone. Volentieri vi lascio l'indirizzo, che è questo: https://sites.google.com/site/lachiavenelpozzo/fatto-in-casa-e-piu-buono-che-comprato/additivi-conservanti-coloranti-chi-ci-capisce-e-bravo
    p.s.ora, per prima cosa, andrò a vedere come iscrivermi al vostro sito. A presto

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  2. Sdrammatizzo citando il film con Jennifer Lopez "Prima o poi mi sposo" dove lei scartava le praline in foto colorate per mangiare solo quelle marroni perché le davano l'idea di aver meno coloranti.

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